CONCORSO DI IDEE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PIO ISTITUTO DE BARDI FIRENZE
2005
CONCORSO DI IDEE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PIO ISTITUTO DE' BARDI_ FIRENZE
3° CLASSIFICATO
La proposta progettuale architettonica è strettamente legata a quella gestionale e costituiscono un tutt’uno inscindibile.
Il successo delle attività che si propongono obiettivi culturali-formativi è dettato da molteplici fattori: certamente la distribuzione funzionale, l’architettura e la collocazione della struttura nella città, ma anche la capacità di gestire, di dar vita, di motivare, di trasmettere contenuti agli utenti della struttura.
L’anima di tutta l’attività progettuale così intesa è stata la convinzione che gli obiettivi statutari del “Pio Istituto de’ Bardi” costituiscano una ricchezza ed un potenziale per la città di Firenze e i suoi abitanti. Per questo si è cercato di interpretare gli obiettivi filantropici che mossero il Conte Girolamo Bardi a dar vita al Pio Istituto, cercando di contestualizzarli nella complessità della società contemporanea.
Ci si è proposti inoltre di creare una realtà che possa offrire una notevole flessibilità architettonico-gestionale così che nel tempo si possa continuare ad adattare le medesime finalità ad una realtà sociale che cambia così velocemente.
Si è cercato di “leggere” l’edificio, di percorrerne le stanze, di comprendere quel genius loci che caratterizza ogni spazio ma che in via Michelozzi appare così carico di storia, di vita e di carica ideale. Per questo si è privilegiato un intervento quanto più rispettoso possibile dell’architettura e della sua organizzazione, mirando alla conservazione e alla valorizzazione degli elementi di pregio.
La varietà delle attività proposte si articola attorno al cuore della casa che viene chiamato “percorso dell’arte”. E’ uno spazio espositivo che riempie di vita quella che in altre situazioni rimarrebbe solo distribuzione verticale o orizzontale. Si è pensato ad una rampa scenografica che unisce il piano terreno con il primo e che si sviluppa in uno spazio a doppia altezza che consente di godere a tutti gli utenti della visione del soffitto cassettonato del primo piano.
IL PROGETTO è STATO REDATTO CON LA COLLABORAZIONE DEI SEGUENTI COLLEGHI:
ARCH. BARBARA SABATINI, ARCH. AMBROGIO RISAI, AUGUSTO SINI
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